Principi Generali
Le metodiche di allenamento delle posture rappresentano un vero e proprio salto di qualità nella ricerca della flessibilità. Esse infatti superano il concetto dello stiramento segmentario-analitico come quello di Anderson e permettono una riarmonizzazione del tono posturale globale, attraverso una organizzazione dei distretti muscolari in catene o gruppi muscolari aventi la stessa funzione. Ad esempio avremo il gruppo dei muscoli antigravitari o statici, degli intrarotatori e degli inspiratori.
La posturale consiste in una serie di posizioni di stiramento muscolare attivo protratto nel tempo, che mira ad allungare nel loro insieme questi muscoli. Si parla quindi di lavoro "globale" che mira ad allungare più o meno una data catena muscolare. Inoltre si parla di muscoli statici o della statica riferendosi a quelli che permettono di vincere la forza di gravità (lavorano più o meno sempre per sorreggerci in piedi) e di muscoli della dinamica o dinamici riferendosi a quei muscoli che ci permettono di fare tutti gli altri movimenti (correre, saltare, sollevare un peso, ecc.).
Uno dei principi cardine dell'intera metodica posturale è che il riequilibrio del tono posturale passa attraverso l'esercizio concentrico (accorciamento) dei muscoli della dinamica e l'esercizio eccentrico (allungamento) di quelli della statica. Infatti le patologie più comuni della postura presentano quasi sempre una ipertonia dei muscoli statici con relativa retrazione (rigidità) e una ipotonia con relativo rilasciamento dei muscoli della dinamica. Ciò è dovuto, in linea di massima, alla esagerata reazione dei muscoli antigravitari (statici) alla ricerca del cosiddetto "confort statico".